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Luisa Cáceres de Arismendi

     Luisa Cáceres Díaz de Arismendi nasce a Caracas il 25 settembre 1799, figlia di Domingo Cáceres e Carmen Díaz. Suo padre era un professore di Latino che le insegnò a leggere e scrivere, così come i principii e le norme morali che anni dopo le avrebbero dato il coraggio di sopportare i disagi che la vita aveva preparato per lei. Ha due fratelli, Felix e Manuel. Nel 1814 con una nazione in guerra, Domingo Cáceres e Félix Cáceres sono assassinati dalle truppe reali, dopo la morte di suo padre e suo fratello la famiglia Cáceres si trasferisce a Margarita, dove nel 1815 Luisa sposa il generale Juan Bautista Arismendi, che sta sviluppando una campagna contro le forze spagnole.

 

     Un anno dopo, le autorità spagnole iniziano la persecuzione del generale Arismendi, che riesce a fuggire. Luisa, che è incinta, viene arrestata e portata alla fortezza Santa Rosa, dove è interrogata e torturata, ma lei non dà alcuna risposta di dove si trova suo marito né i suoi piani politici. Poco dopo dà alla luce una bambina che muore durante il parto a causa delle terribili condizioni in cui lei stava vivendo. Mesi più tardi è trasferita nella fortezza di Pampatar, da lì a La Guaira per poi arrivare in Spagna nel 1816, dove è sottoposta a torture per farla rinunciare ai suoi ideali repubblicani. Nel 1818 torna libera in Venezuela dove continuò a sostenere le idee di libertà e sovranità. Vive a Caracas fino alla sua morte il 2 giugno 1866. Suoi resti vengono custoditi nel Panteón Nacional nel 1876.

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